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  • Repubblica.it: Antiljo, 17 anni e l’intervento per tumore durante la pandemia

    Istituto Nazionale dei Tumori: Marco e Adele, due storie a lieto fine in periodo di coronavirus Copia“L’arrivo in Italia, l’attesa per il permesso di soggiorno e la difficoltà con la lingua. Fino alla scoperta di un tumore al colon-retto con metastasi al fegato che, grazie alle cure, si riduce e diventa operabile. Così, in piena emergenza sanitaria per il coronavirus, Antiljo affronta l’intervento chirurgico.”

     

    In questo articolo pubblicato su Repubblica.it, la giornalista Maria Teresa Bradascio racconta la storia di Antiljo, un ragazzo di 17 anni, albanese, che ha dovuto affrontare, proprio in periodo di coronavirus, la battaglia contro un tumore. L’attesa per il permesso di soggiorno, le ore interminabili al pronto soccorso, la scoperta del tumore, la rabbia e la solitudine, l’intervento durante la pandemia.

    “In una situazione di grave emergenza sanitaria, ci siamo fidati e abbiamo creduto nella possibilità dell’intervento. È questo meccanismo di fiducia che lo ha reso un intervento eccezionale. L’operazione ci ha permesso di salvare un paziente oncologico in un momento difficile in cui la cura del cancro continua ad essere garantita, sottolinea Vincenzo Mazzaferro, Direttore della Struttura di Chirurgia dell’Apparato Digerente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

    >> LEGGI L’ARTICOLO

     

    PROMETEO fornisce il proprio supporto al lavoro incredibile del nostro personale sanitario, e in questi giorni continua ad impegnarsi per stare vicino ai pazienti e alle loro famiglie. Invitiamo tutti a dare il proprio contributo a questa causa, anche piccolo, su retedeldono.it. Tutti possiamo dimostrare la nostra vicinanza a medici, infermieri, operatori sanitari e a chi quotidianamente è in prima linea nel combattere questa battaglia. Impegnamoci nell’acquisto di ciò che è necessario per garantire la sicurezza di operatori e pazienti e sosteniamo la presenza di un adeguato numero di medici e infermieri per fronteggiare questa emergenza. Dobbiamo proteggere chi ci protegge.

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    Rassegna stampa: Uno studio, immunosoppressione non aumenta rischio COVID-19 nei trapiantati

    L’immunosoppressione non pare aumentare il rischio di COVID-19. Ad affermarlo é uno studio condotto dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano su pazienti sottoposti a trapianto di fegato e pubblicato nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista scientifica inglese Lancet Gastroenterology & Hepathology, dal titolo COVID-19 in long-term liver transplant patients: preliminary experience from an Italian transplant centre in Lombardy.

    Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’INT, fra cui le dottoresse Sherrie Bhoori e Roberta Rossi, e guidato dal Prof. Vincenzo Mazzaferro, è tra i primi al mondo ad aver preso in esame la relazione tra COVID-19 e pazienti trapiantati di fegato (155 pazienti lombardi trapiantati presso l’Istituto, 111 da oltre 10 anni e 44 negli ultimi 2 anni). Dall’analisi emerge che l’immunosoppressione nei pazienti trapiantati non pare essere un fattore di rischio in caso di malattia da COVID-19 e anzi potrebbe essere un fattore protettivo. “Tutti i pazienti sottoposti a trapianto devono assumere per tutta la vita, a dosi piu’ o meno elevate, farmaci immunosoppressori che riducono le difese immunitarie” – commenta Vincenzo Mazzaferro, coordinatore dello studio e direttore della Struttura di Chirurgia dell’Apparato Digerente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

     

    Qui di seguito la rassegna stampa web. Clicca sui link per leggere gli articoli online:

    –>>> AffariItaliani.it                                                 –>>> CataniaOggi.it                               

    –>>> CittaDiNapoli.com                                          –>>> Corriere.it                                     

    –>>> CorriereDiArezzo.corr.it                               –>>> CorriereDiRieti.corr.it

    –>>> CorriereDiViterbo.corr.it                              –>>> EconomyMag.it                     

    –>>> GazzettaDiFirenze.it                                      –>>> GlobalMediaNews.info                

    –>>> IGiornaliDiSicilia.it                                        –>>> IlCittadinoOnline.it

    –>>> IlDispariQuotidiano.it                                  –>>> IlFarmacistaOnline.it

    –>>> IlNordestQuotidiano.it                                 –>>> IlSannioQuotidiano.it

    –>>> IlSitoDiSicilia.it                                              –>>> IlTempo.it

    –>>> ImperiaTV.it                                                   –>>> IPost.it

    –>>> ItalPress.com                                                 –>>> LaboratorioPoliziaDemocratica.blogspot.com

    –>>> LaLeggePerTutti.it                                        –>>> LAltroCorriere.it

    –>>> MedicoEPaziente.it                                       –>>> MeteoWeb.eu

    –>>> NotiziarioUspi.it                                            –>>> OndaNovara.it

    –>>> PrimaTV.tv                                                     –>>> PrimoPiano24.it

    –>>> QDS.it                                                              –>>> QuotidianoDiGela.it

    –>>> QuotidianoSanita.it                                      –>>> RadioNBC.it

    –>>> RagusaOggi.it                                                 –>>> ReggioTV.it

    –>>> Sicilia20News.it                                             –>>> SiciliaNews24.it

    –>>> TeleCentro2.it                                                 –>>> Tutt’Oggi.info                                                

    –>>> VoceDiMantova.it

     


    Equipe Prof. Mazzaferro: L’immunosoppressione dopo trapianto non alza il rischio di Covid

    Bozza automatica 33Buone notizie per i trapiantati: nonostante il Covid-19, i pazienti che hanno subito un trapianto possono mantenersi in salute, anche se sono immunosoppressi. Come? Mantenendo uno stile di vita sano.

    È quello che è emerso da uno studio condotto dal gruppo di ricerca guidato dal prof. Vincenzo Mazzaferro, su pazienti lombardi trapiantati di fegato presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Lo studio è stato pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista scientifica inglese Lancet Gastroenterology&Hepatology.

    Analizzando i pazienti trapiantati che hanno contratto il virus, le dottoresse Sherrie Bhoori e Roberta Rossi hanno osservato che il decorso peggiore della malattia si verifica nei pazienti che a lunga distanza dal trapianto hanno mantenuto stili di vita poco sani. L’invito alla cura della propria persona ed al mantenimento delle terapie mediche prescritte contro il rigetto sono di questi tempi una raccomandazione forte.

    Clicca sul link per l’articolo completo.

    >>>L’immunosoppressione dopo trapianto non alza il rischio di Covid


    Istituto Nazionale dei Tumori: Marco e Adele, due storie a lieto fine in periodo di coronavirus

    Istituto Nazionale dei Tumori: Marco e Adele, due storie a lieto fine in periodo di coronavirus

    Foto: Cosmo Laera

    L’attività chirurgica sui malati di tumore prosegue all’Istituto Nazionale dei Tumori, nonostante l’emergenza Covid-19. Solo nelle ultime settimane sono stati eseguiti interventi delicati e importanti come trapianti di fegato, rimozioni di neoplasie dello stomaco, del pancreas, del colon, delle vie biliari.

    Mai come in questo momento così difficile siamo felici di potervi raccontare due storie a lieto fine, di persone curate all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. La prima è quella di Marco, 17 anni, operato di un tumore molto comune in generale, ma molto raro in pazienti della sua giovane età. L’intervento è stato eseguito da una équipe mista, con lo scopo di ottenere il minimo trauma per il paziente, formata da chirurghi epatici e colorettali. Le tecnologie oggi disponibili sia per lachirurgia epatica che colorettale sono state adottate in un singolo momento, durato molte ore, sfruttando anche il risultato ottenuto da altre terapie non chirurgiche praticate in precedenza da specialisti oncologi e pediatri. Uno sforzo coordinato dal prof. Vincenzo Mazzaferro, che ha visto coinvolti molti specialisti, tra cui la dott.ssa Coppa, il dott. Cosimelli, la dott.ssa Massimino, il dott. Pietrantonio, la dott.ssa Di Bartolomeo e tanti altri, che è possibile solo in contesti molto sofisticati come quello di una istituzione del tutto focalizzata sulla cura dei tumori.

    La seconda storia è quella della signora Adele, trapiantata di fegato la scorsa settimana, arrivata a Milano dalla Sardegna con non poche difficoltà dovute alle restrizioni in vigore in questo momento sul territorio nazionale. Adele dopo il trapianto è stata dimessa ed ora è ospite di uno degli alloggi di CasaPROMETEO, dove l’ha raggiunta il marito. In questo modo potrà stare a poca distanza dall’ospedale, accolta in un ambiente sicuro e confortevole, per il tempo necessario ad eseguire tutti i controlli medici programmati.

    Marco e Adele sono la dimostrazione di come l’eccezionale sia all’ordine del giorno, per l’Istituto e per la Struttura Complessa di Chirurgia Epato-gastro-pancreatica e Trapianto di fegato… anche ai tempi del coronavirus.

    Di queste due storie ne hanno parlato numerose testate. Vi invitiamo, se lo desiderate, a leggere l’articolo completo:

    >> LEGGI L’ARTICOLO

    PROMETEO fornisce così il proprio supporto al lavoro incredibile del nostro personale sanitario, e in questi giorni continua ad impegnarsi per stare vicino ai pazienti e alle loro famiglie. Invitiamo tutti a dare il proprio contributo a questa causa, anche piccolo, su retedeldono.it. Tutti possiamo dimostrare la nostra vicinanza a medici, infermieri, operatori sanitari e a chi quotidianamente è in prima linea nel combattere questa battaglia. Impegnamoci nell’acquisto di ciò che è necessario per garantire la sicurezza di operatori e pazienti e sosteniamo la presenza di un adeguato numero di medici e infermieri per fronteggiare questa emergenza. Dobbiamo proteggere chi ci protegge.

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    Lettera ai tempi di COVID-19. Giuse Dellavesa, Presidente di PROMETEO ODV

    Lettera ai tempi di COVID-19. Giuse Dellavesa, Presidente di PROMETEO ODVCari amici, come tutti anche noi di PROMETEO stiamo facendo del nostro meglio per contribuire al contenimento dell’emergenza sanitaria in corso, rispettando i provvedimenti governativi e regionali, e riorganizzando le nostre prestazioni.

     

    La nostra sede, presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è temporaneamente chiusa, ma la segreteria risponde ogni giorno al telefono negli orari di ufficio, ed è attivamente impegnata per gestire le attività dell’associazione; i nostri volontari hanno sospeso la loro quotidiana presenza in reparto, dove gli ingressi sono stati contingentati al massimo, per tutelare i pazienti ricoverati.

    CASAPROMETEO è rimasta aperta per offrire ospitalità a chi si trova a Milano per curarsi. Abbiamo dovuto ridurre alcuni dei servizi che possiamo offrire, per limitare gli spostamenti, ed abbiamo dotato il nostro personale dei dispositivi necessari a prevenire la diffusione del virus. Purtroppo non riusciamo ad evadere tutte le richieste di alloggio che ci pervengono in questi giorni, ma ci stiamo impegnando a fornire altri riferimenti a coloro che ci chiedono aiuto.

    È stata sospesa l’organizzazione delle iniziative che vi avevamo annunciato all’ultima giornata di festa dell’Associazione: il convegno sulla Qualità di Vita dei pazienti dopo chirurgia, che ci vedeva impegnati dalla parte del paziente, ed il concerto per pianoforte e coro previsto presso il Tempio Valdese di Via Sforza a Milano.

    In questo periodo che ci vede tutti costretti nelle nostre case vorremmo più che mai restare in contatto con voi, per farvi sentire la nostra presenza e la nostra vicinanza e rassicurare che, pur nelle difficoltà di tutti, stiamo pensando a progettare il futuro. Come voi, non sappiamo come sarà; pensiamo che ci vedrà sempre più “connessi” e forse meno vicini fisicamente, almeno nel medio periodo. Ci auguriamo però di poter continuare a condividere e a sostenere valori importanti quali la solidarietà verso chi è nel bisogno a causa della malattia e l’impegno a supportare la ricerca di nuove strade per combatterla, che possano consentire ai nostri medici di “curare oggi meglio di ieri”, come abbiamo fatto insieme in questi vent’anni di vita di PROMETEO.

    Se lo desiderate potete unirvi a PROMETEO ODV nella raccolta fondi che abbiamo aperto su retedeldono.it, per rimanere a fianco della struttura di Chirurgia Epato-gastro-pancreatica, dell’Istituto Nazionale dei Tumori e dei pazienti oncologici.

    Questo è un frangente che ha richiesto uno sforzo organizzativo e assistenziale imponente, anche per l’Istituto che si è adoperato per garantire, potenziando le dotazioni dei reparti, tutti i necessari dispositivi di protezione individuale al personale e ai pazienti. Tutti possiamo dimostrare la nostra vicinanza a medici, infermieri, operatori sanitari e a chi quotidianamente è in prima linea nel combattere questa battaglia. Impegnamoci nell’acquisto di ciò che è necessario per garantire la sicurezza di operatori e pazienti e sosteniamo la presenza di un adeguato numero di medici e infermieri per fronteggiare questa emergenza.

     

    COVID-19: Per proteggere chi ci protegge, dona anche tu su Retedeldono.it 1

     

    Mettetevi.. con noi in prima fila in questa dura battaglia!

    Anche un piccolo contributo può essere, oggi più che mai, di importanza vitale.

    Dobbiamo proteggere chi ci protegge!

     

     

    Auguro a Voi tutti ed alle Vostre famiglie ogni bene e soprattutto tanta salute!

    Vi abbraccio con affetto

    Giuse Dellavesa
    Presidente PROMETEO ODV

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    Foto: Giacomo Infantino


    COVID-19: Per proteggere chi ci protegge, dona anche tu su Retedeldono.it

    COVID-19: Per proteggere chi ci protegge, dona anche tu su Retedeldono.itAnche PROMETEO ODV vuole fare la sua parte in questo momento difficile in cui l’emergenza Coronavirus ha messo a dura prova la nostra Nazione, in particolare la regione Lombardia.

    L’obiettivo è sostenere il personale sanitario che ogni giorno opera all’interno dell’Istituto Nazionale dei Tumori ed è concentrato nel proteggere, ancor di più, una delle categorie tra le più fragili di fronte a questo virus, quella dei malati oncologici.

    È un frangente che ha richiesto uno sforzo organizzativo e assistenziale imponente, anche per l’Istituto che si è adoperato per garantire, potenziando le dotazioni dei reparti, tutti i necessari dispositivi di protezione individuale al personale e ai pazienti.

    Anche PROMETEO ODV ha dovuto modificare i propri servizi agli ospiti per rispettare i decreti emanati dal Governo. Tuttavia stiamo lavorando per continuare a garantire un aiuto concreto a tutti i pazienti che sono costretti a recarsi in Istituto per motivi di cure e a fornire accoglienza nel massimo rispetto delle condizioni di sicurezza.

    Essere malati di tumore al tempo di COVID-19 è più difficile che mai e noi non possiamo far mancare il nostro supporto proprio adesso.

    Tutti possiamo dimostrare la nostra vicinanza a medici, infermieri, operatori sanitari e a chi quotidianamente è in prima linea nel combattere questa battaglia. Impegnamoci nell’acquisto di ciò che è necessario per garantire la sicurezza di operatori e pazienti e sosteniamo la presenza di un adeguato numero di medici e infermieri per fronteggiare questa emergenza.

    Insieme a PROMETEO ODV rimani a fianco della struttura di Chirurgia Epato-gastro-pancreatica, dell’Istituto Nazionale dei Tumori e dei pazienti oncologici. Mettiti con noi in prima fila in questa dura battaglia! Anche un piccolo contributo può essere, oggi più che mai, di importanza vitale. Dobbiamo proteggere chi ci protegge!

     

    Dona anche tu per il progetto di raccolta fondi COVID-19: Per proteggere chi ci protegge su Retedeldono.it

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    COVID-19: Sospensione attività PROMETEO ODV fino al 3 aprile 2020

    Covid-19: Sospensione attività PROMETEO ODV fino al 3 aprile 2020Si comunica che, a causa dell’emergenza COVID-19, su disposizione del Ministero della Salute e della Regione Lombardia, tutte le attività di PROMETEO ODV saranno sospese fino al 3 aprile 2020.

     

    Seguiranno aggiornamenti non appena comunicati dalle autorità competenti.

    Per informazioni e comunicazioni sugli Alloggi di CasaPROMETEO potete contattarci al numero:

    327 5743974

    Per qualsiasi altra informazione potete inviare una email a:

    prometeo@istitutotumori.mi.it

     

    Lo Staff di PROMETEO ODV

     


    PROMETEO ONLUS diventa PROMETEO ODV, Organizzazione Di Volontariato

    PROMETEO ONLUS diventa PROMETEO ODV,Con l’attuazione della Riforma del Terzo settore è stata abrogata la normativa su tutti gli enti qualificati come Onlus, che da quest’anno devono essere iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore. Anche PROMETEO si è adeguata alle leggi che regolamentano il Terzo Settore, siamo sempre noi ma da oggi saremo PROMETEO ODV (Organizzazione di Volontariato).

     

    La nostra presidente, Giuseppina Dellavesa, ci spiega in dettaglio cosa cambia:

    Il 2019 che da poco ci siamo lasciati alle spalle è stato un anno davvero ricco e intenso di momenti significativi per PROMETEO, che hanno richiesto a tutti noi dedizione e impegno. In particolare abbiamo lavorato molto per redigere il nostro nuovo Statuto, in modo che fosse in linea con quanto richiesto dal D.Ls. 117/17 (meglio noto a tanti come la Riforma del Terzo Settore). Esso è stato approvato in un’assemblea straordinaria dei soci lo scorso dicembre, ed ha rispettato la scelta, condivisa anche con chi ha partecipato alle giornate del 2018 e del 2019, di rimanere nel mondo del volontariato. Il nostro nome è diventato: “PROMETEO – PROgetto Malattie Epatiche, Trapianti Ed Oncologia – ODV”. ODV è acronimo di Organizzazione Di Volontariato.

    Abbiamo pubblicato sul nostro sito il nuovo statuto, potete leggerlo decidere la modalità del vostro impegno per PROMETEO: Soci Volontari oppure Sostenitori.

    >>> LEGGI LO STATUTO

    Sostenitore è chi condivide le finalità dell’Associazione e vi contribuisce con donazioni, anche una-tantum, ma non è tenuto al versamento della quota annuale e non partecipa all’assemblea.

    Socio è il Volontario che offre gratuitamente il proprio tempo all’Associazione affinché essa possa realizzare le attività che si propone, paga la quota associativa annuale e partecipa all’assemblea.

    Se sceglierete di essere Socio Volontario, perché avete un po’ di tempo da dedicare agli altri e potete essere presenti in vari momenti, sarebbe bello potervi incontrare per definire l’ambito della vostra attività come volontari e per compilare la domanda di ammissione.

    Nel caso in cui decideste di non associarvi perché impossibilitati a prestare attività all’interno dell’Associazione, speriamo che vogliate continuare ad essere nostri affezionati Sostenitori.

    Grazie per la Vostra vicinanza che è per noi insostituibile e che ci sprona a continuare nel nostro impegno.

    Un saluto affettuoso

     

    Il Presidente

    (Giuseppina Dellavesa)                                                                                  


    6 GIUGNO – Convegno TUMORI DELL’APPARATO DIGERENTE ED EPATO-BILIOPANCREATICI: Qualità della vita, qualità delle cure. Dialogo tra medici e pazienti

    6 GIUGNO - Convegno TUMORI DELL’APPARATO DIGERENTE ED EPATO-BILIOPANCREATICI: Qualità della vita, qualità delle cure. Dialogo tra medici e pazientiIl 6 giugno a Milano si terrà la prima edizione del Convegno TUMORI DELL’APPARATO DIGERENTE ED EPATO-BILIOPANCREATICI: Qualità della vita, qualità delle cure. Dialogo tra medici e pazienti.

     

    Abbiamo creato un sondaggio tra coloro i quali sono stati pazienti del Reparto di Chirurgia Epato-gastro-pancreatica e Trapianti di Fegato del settimo piano dell’Istituto dei Tumori di Milano per conoscere la loro risposta riguardo la qualità di vita. Abbiamo chiesto loro cosa considerassero più importante da raggiungere, il benessere mentale ed emotivo, il benessere funzionale, nelle attività quotidiane, quello fisco, lavorativo, sociale.

    I risultati verranno presentati nel primo convegno TUMORI DELL’APPARATO DIGERENTE ED EPATO-BILIOPANCREATICI: Qualità della vita, qualità delle cure. Dialogo tra medici e pazienti, che si terrà il 21 marzo 2020 presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, a cui tutti i pazienti sono invitati a partecipare.

    Nel corso della mattinata, alla quale interverranno esperti italiani in diverse discipline, discuteremo degli aspetti che coinvolgono la qualità di vita espressa dai pazienti: l’obbiettivo è di meglio capire e gestire le difficoltà che una persona si trova a dover affrontare durante una terapia di tipo oncologico valutando non solo gli aspetti di tipo medico ma anche socioeconomico e affettivo.

    Siamo lieti di invitare pazienti affetti da tumore di origine gastrointestinale e biliopancreatico, e i loro familiari, a partecipare a questo momento di incontro atto a migliorare la conoscenza e condividere le problematiche riguardanti la qualità di vita durante e dopo le cure.

    La presenza dei pazienti a questo convegno è importante in quanto, grazie ad un sistema di televoter, le opinioni raccolte ci consentiranno di evidenziare le principali problematiche esistenti e di pesare insieme l’importanza dei livelli misurabili della qualità di vita, ritenuta oggi non solo uno dei parametri indispensabili per la valutazione di efficacia di una terapia ma uno dei principali obiettivi della ricerca clinica in ambito oncologico.

    §

    La registrazione è prevista per le ore 8:30-8:45.

    Dopo l’introduzione e i saluti delle autorità e dirigenti dell’Istituto, il convegno si aprirà con la lettura I nuovi bisogni del paziente oncologicoG.M. Pietropolli Charmet

    Il dialogo tra medici e pazienti prevede due sessioni. La prima vedrà i seguenti argomenti:

    • Diagnosi di tumore: la scelta tra qualità e quantità di vita – D. Vitali
    • Rientro alla vita quotidiana dopo chirurgia: difficoltà e limitazioni – J.Coppa
    • L’importanza dell’intervento nutrizionale nel percorso chirurgico – C. Gavazzi / S. Della Valle

    Nella seconda sessione, dopo un coffee break, verranno affrontate le tematiche:

    • Domande sulla qualità di vita mai poste durante la chemioterapia – M. Di Bartolomeo/ M. Niger
    • Benessere dopo il trapianto di fegato. Perché l’immunosoppressione? – S. Bhoori/R.E. Rossi, S. Camiolo
    • La rinascita sociale o il ritorno ai Social? – L. Ripamonti

    A seguire, la lettura di chiusura Il mondo del lavoro dopo la cura: opportunità o ostacolo? – E. Iannelli

    Concluderà il convegno il Prof. V. Mazzaferro.

    Alle 13:45 è previsto un lunch.

     

    La partecipazione al convegno è gratuita e occorre iscriversi entro il 26 maggio:

    • invia una email a: prometeo@istitutotumori.mi.it
    • telefona ai numeri: 02 23902878 – 02 23902265 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 16.00)

     

    Scarica qui il programma >>> PROGRAMMA CONVEGNO

    21 marzo - Convegno - Dialogo tra medici e pazienti: qualità della vita, qualità della cura - tumori apparato digerente ed epato-bilio-pancreatici 1


    Oncologia del Trapianto: gli approcci attuali e le sfide future – Vincenzo Mazzaferro – Sanità & Benessere

    Sanita_Benessere_n°6-2019_MAZZAFERRO Su Sanità e Benessere di dicembre: Un’interessante riflessione del prof. Vincenzo Mazzaferro sulla necessità di affrontare il tema dell’allocazione delle risorse con rigore scientifico e metodologico, senza arbitrarietà.

     

    Il Prof. Vincenzo Mazzaferro è Direttore della S. C. di Chirurgia Epatobiliopancreatica e Trapianto di fegato della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il primo Centro dove, 20 anni fa, si è iniziato a lavorare sull’Oncologia dei Trapianti. E che oggi, essendosi sviluppata enormemente, necessita di un nuovo protocollo che, nella decisione di come allocare un organo, guidi i medici nella scelta più appropriata con criteri scientifici, solidi e non arbitrari.

    Professore quale tipologia di pazienti è oggi in lista d’attesa per un trapianto di fegato?
    “Quando si parla di trapianto di fegato le prospettive da presidiare e proteggere sono due: la prima è quella dell’individuo malato di tumore che, per effetto di un trapianto, può beneficiare di una cura e teoricamente guarire. La seconda prospettiva è, invece, quella della comunità di persone affette da patologie epatiche in attesa di un trapianto e che competono per l’assegnazione di un organo a loro destinato ma, come sempre, in misura deficitaria. Il trapianto di fegato può essere utile, infatti, sia a soggetti con tumore sia a pazienti che non hanno un tumore ma hanno altre patologie terminali del fegato che non possono essere guarite se non con un trapianto. Oggi la percentuale in Italia delle persone in lista d’attesa per un trapianto di fegato è fatta di un 40/45% con tumore e di un 55/60% con altre patologie epatiche. L’indicazione trapiantologica per tumore è cresciuta, infatti, sensibilmente negli anni: vent’anni anni fa sembrava utopia, oggi la metà quasi delle persone in lista d’attesa per un trapianto ha un cancro”.

    Qual è oggi l’approccio all’Oncologia dei Trapianti?
    “L’Oncologia dei Trapianti ha una duplice prospettiva di osservazione: quella del singolo paziente, per il quale qualsiasi indicazione di trapianto è giustificabile perché permette di avere un vantaggio rispetto al non farlo; e quella di sistema, ossia della comunità di persone in lista d’attesa, che deve amministrare una risorsa ragionevolmente limitata e comunque inferiore alle necessità e che, per poter essere giustificata, deve portare a dei vantaggi globali. Per entrambe le situazioni vanno valutati gli esiti positivi e negativi, ovvero i benefici e i rischi che ciascuna delle decisioni porta con sé”.

    E qual è la sfida dei prossimi anni?
    “Se si prende una decisione che porta dei vantaggi sia al singolo sia al sistema, questa è certamente una decisione appropriata. All’opposto, se si fa una scelta che non porta alcun vantaggio a nessuno, si è solamente sprecata una risorsa e dunque è sicuramente una decisione negativa. Ci sono però tutta una serie di casi in cui decidere cosa fare non è così semplice e lampante e si rischia quindi di cadere nell’arbitrarietà, decidendo a favore del singolo paziente in base a indicazioni individualizzate – valutazioni sulle sue condizioni sociali, economiche, affettive – che finiscono per prevalere su quelle generali; oppure, al contrario, decidendo di avvantaggiare il gruppo per salvare più vite rispetto a quella di un singolo paziente, utilizzando ad esempio i cosiddetti organi marginali, ossia organi non perfetti che non porterebbero vantaggio a un singolo individuo ma che andrebbero bene alla comunità in generale. Tutte queste situazioni, che sono molto delicate e vanno trattate con trasparenza e cautela, devono essere inquadrate e regolate attraverso protocolli di lavoro basati su un approccio scientifico, validati dallo studio scientifico e sufficientemente supportati dalle strutture di organizzazione e gestione dell’allocazione degli organi al fine di portare, nel giro di pochi anni, a delle informazioni solide che permettano di dire se in quella determinata situazione il trapianto sia sicuramente utile o meno. Si deve arrivare a poter prendere delle decisioni non basate solo sulla personale sensibilità del medico – che comunque conta moltissimo – ma anche su un dato scientifico, concreto, riproducibile e vero. In Italia ci sono alcuni Centri che hanno una forte sensibilità in questo senso – come il nostro – che hanno dedicato l’intero loro lavoro a fornire informazioni reali, dati veri su cui si poter costruire delle scelte sagge. Ed è questa è la principale sfida a cui è chiamata oggi la Trapiantologia per cancro. Che deve essere anche un richiamo a un investimento in risorse e a un impegno metodologico nella ricerca clinica reale sui pazienti perché si possano costruire dei percorsi davvero virtuosi. Se poi le risorse crescono – oggi ci sono delle bellissime prospettive nella ricerca sul mantenimento e il ricondizionamento degli organi per migliorarli prima del trapianto stesso per far sì che funzionino meglio – questo sarà un ulteriore vantaggio. Senza contare il supporto che ci arriva da scienza, tecnologie e innovazioni, già molto utili in altri campi per prendere delle decisioni sagge (basti pensare come le informazioni di Google Maps in tempo reale sul traffico ci consentano di scegliere per tempo quale strada prendere) e che oggi stanno diventando molto comuni anche in medicina e in particolare nella medicina di frontiera, come quella dei trapianti o, ancora di più, in quella dell’Oncologia dei Trapianti”.

    Scarica il PDF dell’articolo – Sanità & Benessere – Dicembre 2019

    Oncologia del Trapianto: gli approcci attuali e le sfide future - Vincenzo Mazzaferro - Sanità & Benessere