Istituto Tumori: Inaugurate le nuove sale operatorie. Cresce con la tecnologia la capacità di umanizzare le cure.
Dal 1 luglio 2010 sono in funzione presso l’Istituto dei Tumori cinque nuove sale operatorie dotate di strumentazioni all’avanguardia che vanno ad aggiungersi alle sale già attive.
Il potenziamento e la ristrutturazione delle sale operatorie, che hanno richiesto una spesa di circa cinque milioni di euro, permetteranno di svolgere circa 500 interventi in più all’anno e rispondono all’esigenza di accorciare i tempi di attesa per i pazienti anche perché la domanda crescente proviene per il 40% da fuori regione, dove spesso non ci sono alternative, come invece fortunatamente ci sono in Lombardia.
Si deve sottolineare come due di queste nuove sale sono totalmente integrate, con un’attrezzatura altamente tecnologica, gestita da un sistema computerizzato che permette notevoli vantaggi in termini di ottimizzazione dei tempi, del lavoro del personale e soprattutto della qualità dell’intervento chirurgico.
Negli ultimi anni con l’evoluzione della tecnica e con l’introduzione di apparecchiature sofisticate e sempre più ad alto livello tecnologico la sala operatoria si è radicalmente trasformata. Essa è diventata sotto tutti gli aspetti un organismo complesso, autonomo e soprattutto standardizzato, in questo ambiente così complesso la parte impiantistica costituisce un tema fondamentale, richiedendo continui adeguamenti.
Si tratta di sale operatorie integrate per interventi di videochirurgia (laparoscopia e toracoscopia) che permettono di migliorare la qualità delle operazioni chirurgiche mini-invasive con un approccio multidisciplinare nell’ambito della chirurgia dell’apparato digerente, urologica, ginecologica e toracica.
In Istituto, presso la nostra Unità viene praticata ormai da anni la laparoscopia applicata alla diagnostica e alla terapia dei tumori del fegato, dello stomaco, delle vie biliari e del pancreas.
La chirurgia laparoscopica può essere definita semplicemente un accesso mini-invasivo alla cavità addominale grazie ad un apparato tecnologico sofisticato che permette in numerosi e determinati casi una evoluzione della tradizionale laparotomia.
I vantaggi principali di questa tecnica risiedono nella riduzione del trauma chirurgico e del dolore postoperatorio, con una ripresa generale e funzionale più rapida rispetto agli interventi tradizionali. Alcuni studi della letteratura riportano inoltre un vantaggio in termini di minor depressione dell’immunità nel periodo postoperatorio.
Per quanto riguarda i tumori al fegato (principalmente l’epatocarcinoma), la tecnica viene utilizzata associando all’esplorazione visiva del fegato l’ecografia epatica laparoscopica mediante l’introduzione di sonde ecografiche dedicate attraverso piccole incisione di circa un centimetro. Questo consente di effettuare, oltre a una valutazione molto precisa dell’estensione di un tumore e dei suoi rapporti con le strutture anatomiche (i vasi ed i dotti biliari), anche trattamenti veri e propri, dalla termoablazione a resezioni epatiche.
Tale metodica si è rivelata particolarmente utile nei pazienti candidabili a trapianto di fegato perché consente in un unico tempo di porre una diagnosi precisa e di effettuare un trattamento del tumore per impedire la sua crescita in attesa del trapianto. Nei tumori dello stomaco e del pancreas la laparoscopia è principalmente utilizzata a scopo diagnostico. La stadiazione, ovvero la definizione dell’estensione locoregionale e a distanza di una neoplasia maligna, rappresenta un passo fondamentale al fine di scegliere la strategia terapeutica ottimale per ciascuna categoria di pazienti. In particolare una stadiazione accurata consente di ridurre al minimo il numero di laparotomie esplorative a fronte di un maggiore tasso di resezioni curative, considerando anche che le metodiche mini-invasive di palliazione (endoscopia, radiologia, chirurgia laparoscopica) sono oramai da considerare come valide alternative alla chirurgia tradizionale.
Il sistema integrato installato nelle sale operatorie consente la gestione ed il controllo di tutte le apparecchiature nell’ambito dell’intervento chirurgico sia da parte del personale in area non sterile, che direttamente dal chirurgo in campo sterile.
Le nuove sale operatorie sono dotate di un moderno sistema informatico di gestione, che da un lato consente il controllo centralizzato delle tecnologie presenti in sala – in zona sterile tramite appositi monitor touch screen e presso postazioni a parete dedicate – e dall’altro permette il governo agevole delle bioimmagini e dei video, che fungono sempre più da supporto indispensabile all’attività chirurgica.
In particolare, l’équipe chirurgica ha il completo controllo sulle apparecchiature di sala (come il tavolo operatorio, l’elettrobisturi, le apparecchiature di videochirugia), sull’illuminazione ambientale e sulle lampade scialitiche.
È possibile gestire il miglioramento qualitativo delle immagini e video acquisiti mediante la pressione dei tasti del monitor e controllare alcuni parametri dell’immagine quali guadagno, luminosità, contrasto, etc..
Finito l’intervento immagini e video salvati possono essere salvati e diventare documentazione facente parte della cartella clinica del paziente.
È inoltre possibile gestire tutti i flussi video prodotti nella sala e distribuirli verso l’esterno per mezzo di appositi sistemi di videoconferenza a scopi congressuali ed educazionali.
In pratica toccando un solo tasto si può a esempio richiamare una configurazione degli apparecchi individualmente predefinita per una determinata procedura chirurgica. Una sorta di “modo d’uso” del cellulare applicato alla sala operatoria. Si tocca il tasto per la “colecistectomia” e la sala predispone tutti gli apparecchi per quella precisa operazione, dall’illuminazione alle telecamere ed a tutta la strumentazione elettro-medicale.
Inoltre il sistema è capace di autodiagnosticare i guasti o problemi delle apparecchiature e segnalarli in tempo reale al personale della sala ed a quello dell’assistenza tecnica.
Il nostro reparto ha fortemente voluto queste innovazioni, che avranno un sicuro impatto per i nostri pazienti in termini di interventi più puntuali, meno dolorosi, più attenti e in qualche modo più umani: un esempio davvero virtuoso di come la tecnologia, spesso approcciata come un entità fredda e in qualche modo non comprensibile, possa diventare concreto strumento per l’umanizzazione e di maggiore vicinanza alle persone malate e alla loro gestione nell’ambiente dell’Ospedale.