“Se i volontari non esistessero dovremmo inventarli”, afferma Marco Votta, presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Si parla di PROMETEO e dei suoi progetti su Quotidiano Nazionale nell’articolo di Maurizio Maria Fossati.
Sono ben 24 le associazioni di volontariato accreditate che lavorano all’interno dell’Istituto. Tra queste PROMETEO, acronimo di PROgetto Malattie Epatiche Trapianti E Oncologia, nacque per volere dei medici e dei pazienti trapiantati di fegato. “Fin dall’inizio” – spiega Giuse Dellavesa, la presidente – “l’obiettivo fu duplice: aiutare economicamente i malati e i loro familiari nel periodo di permanenza a Milano per visite e terapie, e creare borse di studio per la formazione dei giovani medici.
Nacquero allora i Criteri di Milano, un metodo di lavoro poi esteso alla cura di tutte le patologie oncologiche degli organi dell’apparato digerente. Ma non solo: “Spesso la malattia oncologica toglie improvvisamente la terra sotto i piedi al malato e alla sua famiglia. Noi aiutiamo i pazienti con una linea telefonica (help line) dedicata, assistenza counseling, il supporto-viaggi per chi proviene da fuori città e l’accoglienza gratuita per i pazienti e accompagnatori negli alloggi di CasaPROMETEO“.
I volontari lavorano in reparto a 360°. “La loro assistenza è sia professionale, sia umana. Il volontariato, infatti, nasce dal cuore delle persone. Manteniamo abitudini che stemperano l’ansia, non trascuriamo i momenti di chiacchere e le esigenze pratiche, come portare i pigiami in lavanderia”. E i medici? “I nostri giovani medici hanno capito che i malati hanno bisogno di un professionista nel quale riporre la propria fiducia, ma anche di umanità e fanno del loro meglio. Corrono molto, cercando di non trascurare l’ascolto del paziente. I malati ci dicono che qui si sentono “trattati bene” e questa è una grande soddisfazione per tutti.”
Maurizio Maria Fossati, Quotidiano Nazionale (Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione), domenica 16 luglio 2023
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