Volontari di PROMETEO, vera anima dell’Associazione. Oggi lasciamo la parola a Lucia Gavazzi, volontaria dal 2007, una delle “colonne” del 7° piano.
“Sono certa che il mio incontro con il volontariato fosse da sempre riposto nel mio cuore. Preferisco definire disegno, non casualità, il fatto che un’amica, ormai 8 anni fa, inaspettatamente mi abbia parlato di PROMETEO, dei suoi progetti e di quanto fossero necessari nuovi volontari. Impegni di lavoro e di famiglia avevano nascosto questa mia disposizione ma era arrivato il momento di decidere come riempire quel vuoto che il trascorrere del tempo e la vita mi avevano procurato.
Timorosa presi i primi contatti e immediatamente l’entusiasmo di chi mi ha accolto e che già faceva parte dell’Associazione mi ha contagiata. Dotata di “camice” e di tanta buona volontà sono entrata nel reparto del 7° piano e ho cominciato a dare a chi lo vive, insieme al tè pomeridiano, tutto quello che posso, benché mi sembri inadeguato, tendendo una mano anche solo per pochi momenti a chi si lascia avvicinare. È difficile descrivere quale felicità mi riempie l’animo quando mi rendo conto che anche soltanto un sorriso, una carezza, il senso di condivisione, di incoraggiamento o un discreto silenzio e rispetto per il dolore aiutano ad affrontare un momento di grande difficoltà.
Quando sono nell’atrio cerco di svolgere al meglio il compito di informare, tranquillizzare e frenare la comprensibile agitazione e impazienza di chi deve essere ricoverato o dimesso, cerco di soddisfare la necessità di comunicazione tra chi non può ancora uscire dal reparto e chi invece vorrebbe entrare in orari non consentiti.
Diverso è il clima che viene percepito da degenti e loro parenti o visitatori durante il quindicinale tè in sala ed è proprio in questa occasione che metto tutto il mio impegno nel cucinare una torta da offrire loro, sperando di riprodurre un ritorno di piacevole “normalità” momentaneamente dimenticato. Ricordo con particolare tenerezza un paziente che in una di queste occasioni, commosso, mi disse: «ho trascorso un momento dolcissimo in un giorno amarissimo…». Partecipare a questo semplice ma bellissimo progetto di solidarietà, l’aver superato il pudore e il timore della mia inadeguatezza mi rende orgogliosa e felice tanto che dopo ogni giornata passata svolgendo questi compiti, al mio rientro a casa mi sento più leggera, più realizzata nella necessità di ogni essere umano di dare e ricevere amore.
Ringrazio PROMETEO di avermi dato questa opportunità e sollecito e incoraggio tutti a vincere ogni dubbio e avvicinarsi al mondo del volontariato, certa e consapevole del tanto bene che prima di tutto facciamo a noi stessi.”