Ho avuto il piacere di conoscere la Presidente Giuse Dellavesa e il gruppo di volontari che fanno parte di PROMETEO; una realtà associativa impegnata in prima linea nel dare quotidianamente un aiuto umano nell’ambito del Progetto Malattie Epatiche Trapianti Oncologia.
PROMETEO guarda sia al presente sia al futuro, e lo fa, da un lato affiancando le persone del reparto al settimo piano e i loro familiari che si trovano in una condizione di significativo bisogno, dall’altro impegnandosi nella raccolta di fondi da orientare alla ricerca scientifica. È una squadra che dà sostegno concreto alle persone che lottano per la vita confrontandosi con il dramma della malattia e coi profondi vissuti di angoscia, rabbia e dolore ma anche, per fortuna, di gioia e di rinascita. L’Associazione testimonia con il suo impegno dentro e fuori dall’Istituto, una solidarietà orientata ad umanizzare la cura per accogliere le persone nel loro stato di più grande vulnerabilità fisica ed emotiva.
I volontari rappresentano una parte fondamentale di questa Associazione, affrontando un compito non facile: quello di entrare con delicatezza e rispetto, nelle stanze dei pazienti ricoverati incontrando la loro disperazione. I volontari non sono psicologi ma persone che vanno verso altre persone in un contatto umano fatto di sguardi e gesti di attenzione in cui ci si scambia un nutrimento relazionale.
Ogni volontario ha delle ragioni personali per aver deciso di dedicare gratuitamente il proprio tempo a questa attività di solidarietà. Ricordarsi i motivi che hanno portato (e portano ogni giorno) ad agire nella direzione del volontariato, aiuta a tenere viva la fiamma motivazionale impegnandosi costruttivamente nel superamento delle difficoltà e nello svolgimento del proprio servizio. La motivazione (in qualsiasi ambito) si fonda proprio nel tenere a mente i propri obiettivi e desideri. Anche la consapevolezza delle proprie aspettative è un atto di maturità responsabile. Se non si monitorano le proprie aspettative (“Mi aspetto che tu…Mi aspetto che l’associazione mi dica cosa devo fare…Mi aspetto che l’altro dia le soluzioni ai problemi”), si corre il rischio di trovarsi delusi e arrabbiati disperdendo la propria energia in uno stato di passività che porta a frustrazioni, sterili lamenti e azioni oppositive che per esempio si esprimono nel pensiero disfunzionale: “Se non lo fa lui, perché devo farlo io?”. Quando invece il ragionamento costruttivo (focalizzandosi in termini di obiettivi motivazionali), dovrebbe essere: “Io dispongo del tempo necessario e visto che questo aspetto lo sento importante, lo porto avanti io visto che tu non lo fai”.
E’ necessario quindi guardare cosa si può fare proattivamente per far crescere la realtà associativa sostenendola nei servizi e progetti che ne costituiscono l’identità: PROMETEO è un impegno quotidiano a dare aiuto solidale in reparto ma è anche gestione del servizio CasaPrometeo, attività di segreteria e raccolta fondi che il volontario può sostenere da un lato testimoniando e raccontando la missione dell’Associazione, dall’altro proponendo idee, suggerimenti, progetti per migliorare l’impresa PROMETEO in tutti i suoi aspetti. Non si può infatti entrare in una realtà cooperativa di questo tipo mettendo avanti il proprio sé con un comportamento orientato a fare solo ciò che si preferisce; infatti così facendo si annullerebbe il senso stesso dell’associazione creata per l’altro.
Ci tengo a sottolineare che l’impegno del volontario in reparto è un aspetto importantissimo di questa realtà solidale, ma insieme a questa attività è necessario metterci sempre quel “valore aggiunto” (proprio di ogni essere umano) per costruire insieme PROMETEO; e tutti possono dare il proprio personale contributo. Questo è possibile se ognuno, come parte attiva dell’Associazione continua a domandarsi: “Cosa posso fare e quale apporto posso dare all’Associazione per aiutarla a crescere?”. Essere volontari motivati proattivamente significa quindi avere uno sguardo ai propri obiettivi, ai bisogni dei pazienti e alle necessità dell’Associazione senza la quale il malato sarebbe ancora più solo.
Il volontario mostrando la propria iniziativa creativa, non è solo una parte importante dell’associazione ma diventa un protagonista attivo di un NOI associativo. Così facendo i volontari crescono con PROMETEO e PROMETEO cresce con i volontari: tutto ciò a vantaggio, e nel primario interesse, del malato.
Credo importante concludere questo scritto invitando i volontari a stupirsi di se stessi nell’essere creativamente propositivi nell’AIUTARE PROMETEO AD AIUTARE. Abbiate uno sguardo al presente valorizzando quello che realizzate nella vostra attività quotidiana ed uno sguardo sempre in avanti verso ciò che si può fare ancora. Stupitevi delle vostre capacità a progettare PROMETEO… senza aspettare.
Silvia Polin, psicologa-psicoterapeuta, dal 2004 lavora in ambito clinico, formativo e nel settore della psicologia giuridica (www.silviapolin.it).
Il reparto di Chirurgia Epato-gastro-pancreatica e trapianto di Fegato, un’eccellenza all’interno dell’Istituto Nazionale dei Tumori, è uno di quei luoghi in cui i risvolti psicologici per chi affronta la malattia e un’esperienza segnante come un trapianto, possono essere davvero importanti. Possiamo facilmente comprendere quindi quanto anche l’impatto psicologico sui volontari che prestano la loro attività in Reparto sia molto forte: ci si ritrova a contatto con patologie esclusivamente oncologiche che tolgono certezze sul proprio futuro e, nel caso del trapianto, i pazienti sono consapevoli del fatto che quell’intervento è l’unico che possa ridare loro una speranza di vita, passando attraverso l’esperienza di perdere qualcosa di sé per accogliere un organo altrui e innescando, in questo senso, un necessario percorso di elaborazione e accettazione che i volontari di PROMETEO sanno affrontare sia per esperienza personale che per formazione specifica.
PROMETEO, grazie al progetto finanziato da Chiesa Valdese, “Una carezza al giorno toglie il medico di torno”, ha messo in atto una serie di azioni volte a migliorare la formazione specifica dei volontari. Tra le principali una serie di incontri con psicologi e psicoterapeuti che hanno come obiettivo condividere le esperienze di ciascuno e imparare a gestire lo stress correlato all’impatto emotivo alle storie di vita di ciascuno.
Abbiamo chiesto alla psicologa-psicoterapeuta dott.ssa Silvia Polin, di spiegare attraverso una serie di articoli, alcuni dei passaggi fondamentali del percorso di formazione dei nostri volontari che personalmente ha seguito nel corso di quest’anno. Ci auguriamo che questi approfondimenti siano utili a tutti coloro i quali decidano di entrare a far parte della famiglia dei volontari di PROMETEO.